Buon giorno a tutti.
Questo blog era fermo da qualche anno.
Vorremmo ridargli vita dandogli una funzione
un po' diversa, quella di BACHECA,
dove chiunque tra i nostri soci e amici
possa postare direttamente considerazioni,
pensieri, suggestioni, filmati, propri o altrui.
Qui le istruzioni per l'uso.
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mercoledì 30 dicembre 2009

Moratoria

di alberto

Vorrei proporre una moratoria, quella degli eventi.
mi piacerebbe che le nazioni unite
decidessero per un quinquennio di stop alle nuove iniziative
in favore di una sana, ordinaria, manutenzione dell'esistente.

mi piacerebbe che il comune di Milano
invece che all'expo del 2015
provasse a pensare al Seveso, all'Olona, magari alla Martesana
per consentire ai brianzoli di arrivare in città senza mezzi anfibi;



mi piacerebbe che i giornali, una volta al mese,
mi dicessero come procedono i lavori della variante di valico,
che ogni volta che la faccio vorrei avere Pecoraro Scanio
alla portata dei miei piedoni;

mi piacerebbe che un automobilista sull'autosole
potesse percepire su isoradio informazioni invece che fruscii,
per capire se gli converrà traversare Firenze da nord a sud
o rischiare l'avventura di restare in autostrada;



buon viaggio, e buon anno a tutti
a

sabato 26 dicembre 2009

Un milione di Pagine Viste ad Abbracci e pop corn

di primo


Roby

Questa è l’ultima avventura
del signor Bonaventura
che diventa –lo vedete-
testimonial della
rete.

L’occasione è da primato:
Solimano l’ha ingaggiato,
mentre a Roby va la parte
di ghost writer fatta ad arte.

Oggi in versi è celebrata
una cifra esagerata:
stanno sotto i riflettori
UN MILIONE di lettori!!!

Navigando in internèt
giungon tutti a questo set,
fans di Germi e di Fellini,
di De Sica e Rossellini.

Impazziti per la Lollo
corron qui a rotta di collo,
mentre gli ùltras di Sofia
già ne han fatto una manìa.

Schiere di navigatrici,
di Marcello ammiratrici,
veleggiando in questo porto
leggon post con gran trasporto.

Nonne, mamme, figlie e zie
per James Bond fanno follìe
e sul desktop –copia e incolla-
di lui mettono una folla.

Gli studiosi più esigenti
hanno di che star contenti:
di pellicole d’essai
chi ne vuole, qua ce n’è!

Telefilm, telenovelle,
qui trovate le più belle,
commentate con sapienza
da una squadra di gran scienza.

Qui si pensa, si riflette
e ciascun del suo ci mette
per sfornare tutt’un botto
questa perla di prodotto.

Chi, se non Bonaventura,
in codesta congiuntura
potevamo scomodare
per l’evento celebrare?

Quindi adesso il nostro amico,
con inchino all’uso antico,
ti ringrazia con calore,
MILIONESIMO lettore!!!!


P.S. Ieri, giorno di Natale, alle ore 14.25 in punto, il blog Abbracci e pop corn ha raggiunto il milione di Pagine Viste. Il tutto in due anni e mezzo. Il 20% dei visitatori provengono dall'estero, solo che mi piacerebbe che da Monza arrivassero più visite che dal Canada. Ma non si può avere tutto dalla vita. Ringrazio la mia amica Roby per aver magnificamente utilizzato l'amatissimo Signor Bonaventura di Sergio Tofano.

venerdì 25 dicembre 2009

Aggiornare l'elenco

di claudio

Qualche anno fa, quando lavoravo al Comune di Milano, mi capitò fra le mani una brochure (del 2004!), con il seguente testo:



Dal 17 agosto 2001 l’esercizio dei mestieri girovaghi non comporta più l’ottenimento del certificato di iscrizione al registro dei mestieri girovaghi ma rimane solo soggetto alla richiesta di suolo pubblico da ottenere presso il settore competente.


I mestieri girovaghi sono: custode auto, giocoliere, cenciaiolo, clown, burattinaio, saltimbanco, creatore di bigiotteria, cantastorie, madonnaro, ritrattista, produttore di scritti e disegni come opere del proprio ingegno, creatore artistico, mimo, suonatore ambulante, mangiatore di fuoco / fachiro, astrologo, artista di strada, cantante, decoratore su materiale vario, lustrascarpe, pittore, spazzacamino.


Ora pregherei i miei eventuali lettori di dirmi, di getto, quale categoria professionale inserirebbero nell'elenco che, faccio notare, comprende mestieri antichissimi.


Grazie

lunedì 21 dicembre 2009

Elogio della capacità di sintesi

di alberto

L'amico Pietro Boselli,
detto dai miei nipoti Pietro il Grande,
mi ha trasmesso un documento
che mi pare di grande interesse.
eccolo, e se non lo leggete bene
cliccateci sopra che si ingrandisce:

dopo averlo girato ai miei amici verbosi,
o a quelli che so interessati al problema
lo sottopongo anche a voi.

 mi sembra un vero esempio:
malgrado il numero cospicuo di destinatari
hanno contenuto il tutto in una pagina;
i concetti sono esposti in maniera semplice,
di comprensibilità immediata;
per ragionamenti di maggior complessità
c'è il rimando a un link
dove chi vuole approfondire
trova pane per i suoi denti.
un capolavoro

p.s.: ECF sta per European Cyclists' Federation

mercoledì 16 dicembre 2009

blow-up

di roberto

Ricevo da Mariella e volentieri propongo




Ci mancava quest'ultimo sgradevole incidente perché il clima di questo paese, già da tempo irrespirabile, diventasse mefitico. E non si può non respirarlo, perché oramai è entrato dappertutto,nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle case, persino nelle Chiese. Questo clima ha un nome, che non è quello di Copenaghen, anche se ne condivide futuribili minacce, ed ha una sua lunga storia che oggi sta indubbiamente raggiungendo l'apice nell'episodio di Piazza Duomo e nelle violente risse che si sono scatenate soprattutto nel campo dell'editoria, tra giornalisti embedded, abituati a mentire spudoratamente e giornalisti veri, pochi, ora esposti a chissà quali rappresaglie. La storia, che ricalca un codice ben preciso, si può riassumere in progressive ostensioni al POPOLO (parola magica e densa di significato): l'ostensione della RICCHEZZA, quella del CORPO, quella del SANGUE. Ora l'ultimo colpo di scena: l'ostensione del PERDONO e dell'AMORE CHE VINCE L'ODIO.
Appare evidente che il processo di santificazione si sta avvicinando alla sua conclusione. Allora, dico io, perché non risolvere il problema della sicurezza di questo santo (considerato che i 12 pretoriani 12, per quanto palestrati e minacciosi, non sono riusciti a difenderlo da una statuetta-souvenir) offrendogli una luccicante e confortevole PAPAMOBILE? Oltretutto il personaggio sarebbe al di sopra della folla e non saremmo costretti a fare faticosamente il blow-up dei fotogrammi che, così come sono, suggeriscono interpretazioni non sempre chiarificatrici dell'accaduto.

Roberto

lunedì 7 dicembre 2009

Quattro modi di essere Carmen

di primo

Stasera, alla Scala di Milano, c'è l'attesissima prima della Carmen di Bizet. Ieri sono andato in ottima compagnia ad una iniziativa intelligente (ogni tanto accadono anche cose intelligenti, incredibile dictu).
Al cinema Gnomo di Milano, in Via Lanzone, vicinissimo a Sant'Ambrogio, è stata fatta una no stop dedicata a tre film sulla Carmen.
Stamattina mi sono alzato presto ed ho fatto un post robusto su Abbracci e pop corn aggiungendo un quarto film. Il post è qui

Come immagini, inserisco le Carmen dei quattro film.

Dorothy Dandridge in "Carmen Jones (1954) di Otto Preminger

Laura Del Sol in "Carmen Story" (1983) di Carlos Saura

Maruschka Detmers in "Prénom Carmen" (1983) di Jean-Luc Godard

Julia Migenes in "Carmen" (1984) di Francesco Rosi

Roma città aperta

di roberto

Chiariamo subito. Lungo le strade di Roma tra Piazza della Repubblica e Piazza S. Giovanni non c'erano novantamila persone e neanche un milione. Il dato numerico, tutt'altro che indifferente, cede però il posto alla sensazione che qualcosa di diverso si sia manifestato e abbia scosso le fondamenta dei palazzi romani.


I giovani lì raccolti erano questa volta maggioranza e chiedevano attenzione per un paese guidato da una classe dirigente inadatta e pericolosa incapace di farsi guida ed esempio e anzi volta ad assolversi e a perpetuarsi con la violenza del ricatto politico e del controllo mafioso.

Il metodo politico divenuto metodo mafioso. I loro cachinni, i loro saltelli e la sfilata carnascialesca di fantocci con un'unica maschera rappresentata nelle sue mille variazioni sono il volto nuovo di una richiesta di cambiamento non mediata dai partiti, alcuni al seguito, altri impantanati in un tatticismo da palude, una richiesta che nasce dal web, prolungamento della voce di tutti quelli che lo vogliano.



La richiesta è di dare legalità, dignità al paese e libertà, giacché, come dice Monicelli, senza uguaglianza, giustizia sociale e diritto al lavoro non c'è libertà.

Roberto

domenica 6 dicembre 2009

Darwin e la rondine di mare

di giorgio casera


Da un paio d’anni seguo le conferenze che si tengono nell’aula magna del liceo Zucchi in occasione dei “Darwin days”, in febbraio. L’interesse che hanno suscitato mi ha spinto a conoscere meglio sia la teoria dell’evoluzione che la vita di Charles Darwin.
Perciò ho letto dapprima la sua “Autobiografia” e il propedeutico “Viaggio di un naturalista intorno al mondo”, diario di Darwin nel viaggio di quasi cinque anni a bordo del brigantino Beagle, che gli permise di effettuare quelle osservazioni che furono spunto per lo sviluppo della sua teoria.
E in seguito, grazie al prestito di Claudio di due edizioni “storiche” (1926), i due volumi “L’origine delle specie” e “L’origine dell’uomo”, volumi tanto interessanti quanto di non facilissima lettura poichè Darwin scriveva per gli addetti ai lavori.

Durante la lettura mi è tornato spesso in mente una vicenda di una ventina di anni fa quando, in estate, durante una sessione di pesca in una spiaggia della Sardegna sud-occidentale, mi capitò di prendere all’amo una rondine di mare. Evento piuttosto raro in un mare di bassi fondali sabbiosi. Non ne avevo mai visto una da vicino ma riconobbi un esemplare di quei pesci volanti che vedevo, da piccolo, dall’alto del piroscafo che andava da Cagliari a Civitavecchia, uscire dall’acqua e volare nell’aria anche per una diecina di metri.



Osservato da vicino l’animale mostrava delle caratteristiche veramente peculiari. Innanzitutto le ali, come delle grandi pinne ma con una conformazione che le rende più adatte al volo che al nuoto, simili a quelle di un uccello, ovviamente senza penne e piume, con una membrana che “tiene” la struttura ossea-cartilaginea: fanno pensare a quelle di un pipistrello. Poi il muso, tozzo, duro, schiacciato, mai visto un pesce così, forse in qualche mare tropicale. Ancora, una certa impressione mi fecero due protuberanze sotto il corpo, all’altezza delle ali, organi apparentemente inutili, e non potei fare a meno di pensare alle zampette di un uccello! Infine, la sorpresa maggiore, la rondine emetteva un verso grave e sordo ad intermittenza, come un grugnito.
Insomma un “pesce” fornito di organi di animali di altre specie.

Al proposito Darwin scriveva:
“In molti casi è al certo assai difficile anche solamente supporre, per quali gradini molti organi siano arrivati al loro stato attuale; tuttavia, considerando che le forme viventi e conosciute sono pochissime al confronto delle estinte ed ignote, sono sorpreso nel vedere, come siano rari gli organi, dei quali non si sappia indicare i gradini che ad essi conducono. E’ certamente vero che raramente o mai in un organismo compariscono di repente nuovi organi, come se fossero creati per uno scopo speciale, ciò che è anche riconosciuto dalla regola vecchia, sebbene un pò esagerata, che dice: Natura non facit saltum”.

Già, ma da dove viene, e dove va, la rondine di mare?

giovedì 3 dicembre 2009

Character assassination

di alberto
Non c'è solo Feltri per il killeraggio mediatico:
altri personaggi inquietanti si aggirano tra di noi.
sotto tiro da qualche settimana,
mi ritrovo a soffrire di una forma grave e recidiva
del complesso di Francesco Ferrucci.

per chi se n'è dimenticato,
era quel valoroso e sfortunato eroe
che mentre soccombeva
sotto i colpi di Maramaldo,
che per l'appunto
maramaldeggiava su di lui,
trovò il fiato per dirgli
non già Vile, tu uccidi un uomo morto!!!!
come riportavano i nostri sillabari
bensì tu dài a un morto!
come mi hanno riferito testimoni oculari.


il mio Maramaldo lo conoscete, si chiama Primo,
a giudicar dal turbante
forse si è un po' montato la testa;
ha anche un nome d'arte: Solimano.
si è convinto che sfasciandomi il fegato
con le sue randellate virtuali
otterrà da parte mia,
in quanto piccolo visir di queste stanze,
dove aria ne circola poca
ma soprattutto si vedono pochi guests,
prestazioni vieppiù gagliarde.





per salvare la pelle mi vedo costretto
ad implorare questi guests potenziali:
scrivete, scrivete, scrivete,
commentate, commentate, commentate .
e che Dio me la mandi buona

ac