Johann Sebastian mi perdonerà se chiamo “chicca” la sua Passione secondo Giovanni, mentre l’espressione “quattro gatti” è perfettamente idonea a definire il pubblico presente al concerto. Ma andiamo con ordine.
Lunedì 11 ricevo una nota da Elena Colombo che mi informa che uno dei capolavori di Bach, appunto la Passione secondo Giovanni sarà rappresentata mercoledì 13 alle 21 nella chiesa di S. Maria del Carrobiolo. Nella nota si fa riferimento ad un sito dove scopro che il concerto è il primo di una serie denominata “Musica antica a Villa Reale” che si svolge tra aprile e novembre di quest’anno; il programma è di “alti e bassi”, secondo il mio gusto personale, comunque interessante in questi tempi di cultura svillaneggiata. Rilevo anche che l’organizzatore della serie è il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, molto discusso a seguire le cronache del consiglio comunale; forse è la prima manifestazione che promuove?
Tengo queste considerazioni per me e mi affretto ad avvisare i due amici appassionati (di classica e di barca a vela) vista la scadenza a breve. Naturalmente verranno anche loro e ci accordiamo per recarci alla chiesa per tempo (il primo concerto della serie, questo concerto, è gratuito, e la chiesa, dove ho assistito ad altri concerti, non è grandissima). Prevedo una forte affluenza.
Alle 20.30 di mercoledì entriamo nella chiesa: siamo i primi! Ci sediamo in ottima posizione e cominciamo a leggere il libretto dell’opera; inganniamo l’attesa osservando i movimenti di preparazione dell’orchestra e dei solisti. Sono in tutto 21, 13 orchestrali (4 violini, 1 viola, 2 violoncelli, 2 flauti, 2 oboi, organo e liuto) e 8 voci (4 solisti, soprano, alto, tenore, basso, e 4 ripieni, con le stesse voci dei solisti, che interpretano personaggi secondari e rafforzano i solisti nei cori e nelle corali). Il complesso, la Petit bande, è un misto tedesco-fiammingo con un buon curriculum. Verso le 21 diamo un’occhiata alle nostre spalle e riscontriamo, con qualche imbarazzo, che ben poca gente è entrata dopo di noi. Non ho il coraggio di contare i presenti, nel timore di scoprire che le persone che assisteranno siano meno dei suonatori e cantanti. Davanti a noi due file di banchi riservati alle “autorità” vuoti per tre quarti.
Si fanno passare le 21 per un abbondante quarto d’ora accademico nella speranza di vedere crescere gli spettatori, ma invano. Così, con aria abbastanza desolata, il padre barnabita dà il benvenuto ai presenti, seguito da un saluto del presidente del consorzio, Petraroja (anche lui non nascondeva il disappunto), che ha presentato l’intero programma sottolineando l’utilizzo della Villa Reale (per i concerti seguenti). Per fortuna ci ha pensato la Petit Bande a sciogliere malinconia ed imbarazzo interpretando la Passione con grande professionalità e qualità sia da parte dei musicisti che degli interpreti vocali. La struttura dell’opera, peraltro, mette in risalto, di volta in volta, il complesso ed i singoli, strumenti e voci. Alla fine applausi convinti.
Resta da dire: perché così pochi? Disinteresse per l’opera? Bach un autore ostico al grande pubblico? La partita dell’Inter in concomitanza? Non penso. Il giorno dopo un pienone ha assistito all’Apokàlypsis in Duomo (e non penso fosse musica più “facile). Appassionati di calcio e di Bach generalmente non coincidono. E allora, problemi di comunicazione? Probabilmente si. Io l’ho saputo nel modo descritto ed ho “passato parola”. Non ho visto manifesti in giro né se ne dava notizia nelle news locali che periodicamente mi arrivano per posta elettronica. Non so chi fosse il responsabile della comunicazione, ma mi sembra che l’esordio del consorzio non sia stato dei migliori!
2 commenti:
Caro Giorgio, ti ringrazio per avere scritto quel che da tempo anch'io pensavo di dovere
scrivere. E cioè che gli eventi musicali - rari se non rarissimi a Monza - sono per giunta
poco pubblicizzati, o addirittura per nulla. Quel che scrivi del concerto organizzato dal
Consorzio per la Villa Reale lo conferma in maniera eclatante: tu stesso l'hai saputo
attraverso amicizie personali. Lo stesso è successo a me in passato (ricordo ad esempio una
pregevole esecuzione del Messia di Haendel a San Biagio in occasione del Natale di un paio
di anni fa). Eppure, compatibilmente con i miei impedimenti familiari, sarei lietissimo di partecipare. Nella mia posizione di consigliere circoscrizionale poi la cosa mi appare ancora più grave, poiché indica che anche questi organi che istituzionalmente avrebbero
il compito di diffondere anche questo tipo di informazioni, non vengono informate esse stesse o - e questo sarebbe ancora più grave - se lo sono fanno poco per per renderle note.
Nell'attesa che chi ne avrebbe il compito (?) si organizzi più efficacemente, non ci rimane che il passaparola. Cerchiamo, tutti, di far funzionare almeno questo.
Toti Iannazzo
Ok, Toti, mettiamoci vicendevolmente in lista...
Intanto segnati: sabato 30 aprile ore 21, imbarazzo della scelta:
1. a Vedano, sala dalla Cultura, concerto per arpa e flauto (ingresso libero)
2. a Monza, Binario 7, "le 4 stagioni" di Vivaldi e Piazzolla (ingresso 12 E.)
Saluti
Giorgio
Posta un commento