Buongiorno,
Santità,
malgrado
io sia decisamente di un'altra parrocchia, ebreo e miscredente, sono
un Suo sincero estimatore.
Apprezzo
molto le Sue aperture e
il fatto che accetti di mettersi in relazione, anche epistolare, con
gli altri. Ho deciso quindi di scriverLe anch'io.
Per
risparmiare il francobollo e per non metterLa in condizione di
pensare, anche per un solo momento di dovermi una risposta, Le scrivo
una lettera aperta:
Lo
faccio perché ritengo di star subendo un torto dalle autorità
ecclesiastiche della mia città e vorrei avere aiuto.
Le
spiego: abito a Monza, in via canonica 18.
Si tratta di una via che
ha origine in piazza del Duomo, rasenta la canonica dalla quale
prende il nome, e con un percorso tortuoso e interessato da alcuni
gradini gira intorno all'abside, passa davanti casa mia, e sfocia in
via Lambro.
E'
a tutti gli effetti una pubblica via, sennonché da qualche anno, in
corrispondenza dei lavori per la sistemazione del magnifico,
importantissimo museo del Duomo, è stato installato un cancello che
taglia in due la strada e impedisce di percorrerla per intero.
Ora,
i lavori sono finiti da un pezzo, ma il brutto cancello non solo è
rimasto, ma viene tenuto sempre chiuso, in spregio alla ragione, al
buon senso e perfino ad una convenzione tra il Comune e la parrocchia
del Duomo che ne prevede l'apertura, almeno nelle ore diurne.
Di tanto in tanto qualche pellegrino rimane imprigionato, effetto zoo..
Le
autorità civili, forse per eccesso di timidezza, non fanno applicare
la convenzione; i cittadini arrivano al cancello e sono costretti a
tornare indietro e a circumnavigare la cattedrale senza rendersi
conto che gli è stata di fatto sequestrata insieme alla via
canonica, una delle più suggestive zone della città. La saluto,
Santità, le faccio i miei migliori auguri, e La prego di far
arrivare fin qui la Sua voce.
Alberto Colombo
le foto, come si vede dalla pessima qualità, sono mie; quella di Papa Francesco di play.google.com o ABMdesign
6 commenti:
Se le cose stanno come dice Alberto, e non c'è motivo di dubitarne, ha ragioni da vendere.
Dovrebbero comunque valere le ragioni della logica e dell'estetica, a sconsigliare che un'antica via cittadina vada a sbattere contro un anonimo e sempre chiuso cancello.
Se c'è qualcosa di sbagliato nella protesta di Alberto, è il destinatario. Questa è materia per il sindaco di Monza, non per il vescovo di Roma.
Gauss
diavolo di un Gauss,
come avrò fatto a non pensarci?
;-)
a
Mi era venuto un vago sospetto che parlassi a suocera per far intendere a nuora (forse si dice al contrario), ma l'ho rimosso... Effetto del clima natalizio?
Buon anno a te e a tutti i nostri venticinque lettori!
Gauss
Ma davvero in tempi storici era aperta ?
Ha ragione Gauss: sindaco e, aggiungo, interpellanze in consiglio comunale, meglio di un consigliere di maggioranza, ma se occorre...
E non pensiate che faccia parte dei vostri 12 lettori... ma, spedita per e_mail...
Se ho tempo di occuparmene la rilancio su Arengario.
Ricambio gli auguri
Franco
Due giorni dopo la mia lettera il cancello era aperto: ho subito pensato al miracolo.
Ma sono bastate due ore a disilludermi: semplicemente qualcuno s'era scordato di chiuderlo.
Che la Chiesa di Monza fosse abituata a "comandare" (secondo una tradizione dei secoli scorsi, evidentemente) l'avevo capito trent'anni fa, quando sono arrivato in città. Mi è bastato sentire una predica in Duomo dell'arciprete, e poi trovare su "il Cittadino" (che compravo per le inserzioni immobiliari) nomi e foto dei candidati al consiglio comunale assolutamente da votare.
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