Questa immagine risale a quattro anni fa; siamo a S. Giorgio di Biassono, a ridosso del Parco.
Oggi questa suggestiva visione ci è stata scippata; in questo caso il clima non è responsabile.
No, forse sbaglio, è colpa del clima, si di quello politico che ha avvelenato tutto.
Pensate, quest'area era super protetta; era sotto la tutela del Parco della Valle del Lambro, era salvaguardata dai vincoli di rispetto del Parco di Monza e da quelli idro geologici del fiume Lambro cha la lambisce.
Eppure se passate oggi l'ambiente è ben diverso.
Debbo constatare come diversa sia anche la sensibilità degli ambientalisti, sempre pronti a difendere il singolo albero all'interno del Parco, salvo poi disinteressarsi di quello che succede solo qualche metro fuori le mura.
Dico questo perchè a suo tempo avevo segnalato il fatto a tutti i miei conoscenti che so essere sensibili e attivi nel campo della tutela del paesaggio.
La perla finale è stata una mia telefonata all'allora presidente del Parco della Valle del Lambro Arch. Ascari. Quando gli ho segnalato il fatto, dopo un attimo di esitazione mi ha risposto "..si ora mi ricordo, tempo fa il Sindaco (si tratta del Borgomastro di Biassono) mi ha chiesto una deroga che abbiamo accordato.
Il tutto è avvenuto in cambio di una tangenzialina a S. Giorgio che l'impresa si è accollata.
Come vedete , tutto è in regola, viva la Lega!
2 commenti:
Sugli ambientalisti ho la mia da dire, soprattutto quando si trasformano in verdisti, disposti più a battaglie di testimonianza che di responsabilità.
Ad esempio l'Autodromo. Non andrei mai a vedere un Gran Premio di Formula 1, ma è inutile una battaglia contro l'Autodromo, diamoci da fare per togliere quell'obbrobrio che è la sopraelevata.
Idem per il golf. Si faccia pagare una bella cifra ai fruitori (come si è fatto) ma non ce la si prenda con il golf di per sé, ognuno ha diritto a prediligere o a non prediligere. L'area verde del Golf è molto bella. E così via. Tenendo conto che il Parco resiste, eccome, per nostra fortuna... se ci fossero due fermate del Metrò una a Cavriga ed una a Biassonno con pattuglioni di milanesi che ci arrivano sarebbe meglio, ma so che non sarete d'accordo...
grazie Giorgio
Primo
Ahimé, questo attentato all'ambiente, citato nel post, in sé comporta degli effetti e dispiaceri "solo locali".
Il problema vero sorge quando si sommano tutti gli effetti locali perché, in ottica globalizzazione, la Natura non è più in grado di assorbirli.
Sentite cosa si è detto ad un convegno del 29 ottobre a Roma organizzato dal nostro Ministero delle Politiche Agricole etc: "Considerando che i cambiamenti climatici nel medio - lungo periodo continueranno ad avere un impatto significativo, le aree rurali, che potrebbero essere le principali vittime dei mutamenti del clima, dovranno giocare un ruolo da protagonista e contribuire alla riduzione del carbonio e all'adattamento a nuove situazioni (es. siccità, inondazioni). Infatti, l'aumento delle temperature medie, la riduzione delle risorse idriche disponibili, la maggiore frequenza di eventi atmosferici estremi, possono danneggiare le capacità produttive delle imprese agricole e compromettere la vitalità delle aree rurali nel loro complesso".
Non male come prospettive...
Giorgio Casera
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