ALTRI LINK INTERESSANTI
https://www.youtube.com/watch?v=sRRhvwkV7L0
Carissima
.........................
qui di seguito l'articolo di Agamben che mi piacque molto
Un abbraccio
Giovanna Canzi 13.04.2020
Il picco del Coronavirus non c’è stato, non si sa quando ci sarà, e forse il tempo che trascorrerà indurrà altri cambiamenti che ora non sappiamo probabilmente neanche immaginare.
Le cosiderazioni che seguono non possono essere pertanto che una prima bozza confusa, da mettere a punto successivamente e gradualmente.
Di fatto già si sapeva che i cambiamenti sopra evidenziati sono necessari; quello che è cambiata è la consapevolezza, o meglio la sensazione di una consapevolezza diffusa ed interiorizzata, così come appunto riportano i media.
Durerà questa consapevolezza? In particolare in Italia? Davvero in pochissime settimane il piccolo Salvini che sciaguratamente alberga in ciascuno di noi è stato esorcizzato? E se si, in maniera duratura? E ne conseguirà una serie di riforme e di comportamenti virtuosi?
Premesso che la ripresa è lontana, perché la ripresa delle normali attività avverrà dopo un intervallo picco-ripresa considerevolmente più lungo dell’intervallo inizio infezione-picco, mi sembra evidente che l’obiettivo da perseguire sia la coltivazione ed il mantenimento della consapevolezza citata precedentemente. Con quali azioni? Confesso di non avere una risposta, ma penso comunque che una risposta concreta sarà definibile solo più avanti, quando misureremo i danni, ancora sconosciuti, che l’ulteriore sviluppo del virus provocherà.
Claudio Scarduelli 20 marzo 2020
Grazie dei suggerimenti e del messaggio positivo
ALCUNE RISPOSTE E SEGNALAZIONI:
.........................
qui di seguito l'articolo di Agamben che mi piacque molto
Un abbraccio
Giovanna Canzi 13.04.2020
Riflessioni sulla peste
Le riflessioni che seguono non riguardano l’epidemia, ma ciò che possiamo capire dalle reazioni degli uomini ad essa. Si tratta, cioè, di riflettere sulla facilità con cui un’intera società ha accettato di sentirsi appestata, di isolarsi in casa e di sospendere le sue normali condizioni di vita, i suoi rapporti di lavoro, di amicizia, di amore e perfino le sue convinzioni religiose e politiche. Perché non ci sono state, come pure era possibile immaginare e come di solito avviene in questi casi, proteste e opposizioni? L’ipotesi che vorrei suggerire è che in qualche modo, sia pure inconsapevolmente, la peste c’era già, che, evidentemente, le condizioni di vita della gente erano diventate tali, che è bastato un segno improvviso perché esse apparissero per quello che erano – cioè intollerabili, come una peste appunto. E questo, in un certo senso, è il solo dato positivo che si possa trarre dalla situazione presente: è possibile che, più tardi, la gente cominci a chiedersi se il modo in cui viveva era giusto.
E ciò su cui occorre non meno riflettere è il bisogno di religione che la situazione fa apparire. Ne è indizio, nel discorso martellante dei media, la terminologia presa in prestito dal vocabolario escatologico che, per descrivere il fenomeno, ricorre ossessivamente, soprattutto sulla stampa americana, alla parola «apocalisse» e evoca, spesso esplicitamente, la fine del mondo. È come se il bisogno religioso, che la Chiesa non è più in grado di soddisfare, cercasse a tastoni un altro luogo in cui consistere e lo trovasse in quella che è ormai di fatto diventata la religione del nostro tempo: la scienza. Questa, come ogni religione, può produrre superstizione e paura o, comunque, essere usata per diffonderle. Mai come oggi si è assistito allo spettacolo, tipico delle religioni nei momenti di crisi, di pareri e prescrizioni diversi e contraddittori, che vanno dalla posizione eretica minoritaria (pure rappresentata da scienziati prestigiosi) di chi nega la gravità del fenomeno al discorso ortodosso dominante che l’afferma e, tuttavia, diverge spesso radicalmente quanto alle modalità di affrontarlo. E, come sempre in questi casi, alcuni esperti o sedicenti tali riescono ad assicurarsi il favore del monarca, che, come ai tempi delle dispute religiose che dividevano la cristianità, prende partito secondo i propri interessi per una corrente o per l’altra e impone le sue misure.
Un’altra cosa che dà da pensare è l’evidente crollo di ogni convinzione e fede comune. Si direbbe che gli uomini non credono più a nulla – tranne che alla nuda esistenza biologica che occorre a qualunque costo salvare. Ma sulla paura di perdere la vita si può fondare solo una tirannia, solo il mostruoso Leviatano con la sua spada sguainata.
Per questo – una volta che l’emergenza, la peste, sarà dichiarata finita, se lo sarà – non credo che, almeno per chi ha conservato un minimo di lucidità, sarà possibile tornare a vivere come prima. E questa è forse oggi la cosa più disperante – anche se, com’è stato detto, «solo per chi non ha più speranza è stata data la speranza».
27 marzo 2020
Giorgio Agamben
Le riflessioni che seguono non riguardano l’epidemia, ma ciò che possiamo capire dalle reazioni degli uomini ad essa. Si tratta, cioè, di riflettere sulla facilità con cui un’intera società ha accettato di sentirsi appestata, di isolarsi in casa e di sospendere le sue normali condizioni di vita, i suoi rapporti di lavoro, di amicizia, di amore e perfino le sue convinzioni religiose e politiche. Perché non ci sono state, come pure era possibile immaginare e come di solito avviene in questi casi, proteste e opposizioni? L’ipotesi che vorrei suggerire è che in qualche modo, sia pure inconsapevolmente, la peste c’era già, che, evidentemente, le condizioni di vita della gente erano diventate tali, che è bastato un segno improvviso perché esse apparissero per quello che erano – cioè intollerabili, come una peste appunto. E questo, in un certo senso, è il solo dato positivo che si possa trarre dalla situazione presente: è possibile che, più tardi, la gente cominci a chiedersi se il modo in cui viveva era giusto.
E ciò su cui occorre non meno riflettere è il bisogno di religione che la situazione fa apparire. Ne è indizio, nel discorso martellante dei media, la terminologia presa in prestito dal vocabolario escatologico che, per descrivere il fenomeno, ricorre ossessivamente, soprattutto sulla stampa americana, alla parola «apocalisse» e evoca, spesso esplicitamente, la fine del mondo. È come se il bisogno religioso, che la Chiesa non è più in grado di soddisfare, cercasse a tastoni un altro luogo in cui consistere e lo trovasse in quella che è ormai di fatto diventata la religione del nostro tempo: la scienza. Questa, come ogni religione, può produrre superstizione e paura o, comunque, essere usata per diffonderle. Mai come oggi si è assistito allo spettacolo, tipico delle religioni nei momenti di crisi, di pareri e prescrizioni diversi e contraddittori, che vanno dalla posizione eretica minoritaria (pure rappresentata da scienziati prestigiosi) di chi nega la gravità del fenomeno al discorso ortodosso dominante che l’afferma e, tuttavia, diverge spesso radicalmente quanto alle modalità di affrontarlo. E, come sempre in questi casi, alcuni esperti o sedicenti tali riescono ad assicurarsi il favore del monarca, che, come ai tempi delle dispute religiose che dividevano la cristianità, prende partito secondo i propri interessi per una corrente o per l’altra e impone le sue misure.
Un’altra cosa che dà da pensare è l’evidente crollo di ogni convinzione e fede comune. Si direbbe che gli uomini non credono più a nulla – tranne che alla nuda esistenza biologica che occorre a qualunque costo salvare. Ma sulla paura di perdere la vita si può fondare solo una tirannia, solo il mostruoso Leviatano con la sua spada sguainata.
Per questo – una volta che l’emergenza, la peste, sarà dichiarata finita, se lo sarà – non credo che, almeno per chi ha conservato un minimo di lucidità, sarà possibile tornare a vivere come prima. E questa è forse oggi la cosa più disperante – anche se, com’è stato detto, «solo per chi non ha più speranza è stata data la speranza».
27 marzo 2020
Giorgio Agamben
Grazie Annalisa, ho divorato il testo di Rumiz...
dopo una videochat di 2 ore e mezza con studenti e colleghi, di sabato pomeriggio
Nemmeno quando frequentavamo scuoa eravamo così continuamente "connessi"
Che dire se non che Rumiz ha tutte le ragioni di un saggio?
Un abbraccio, a te e a tutti
Ros
Grazie Annalisa, anch'io ho molto apprezzato l'articolo di Rumiz.
A presto, ciao
Loretta
Grazie, signora Annalisa.
Rumiz è un grande maestro.
Qui c'è qualcosa che avevo scritto su di lui e sul “Ciclope”:
Un caro saluto,
Pasquale Barbella
Cari amici,
In occasione dei 500 anni di Raffaello
L’altra
faccia di Novaluna oggi consiglia la lettura del racconto La
Madonna Sistina di Vasilij Grossman, pubblicato in Italia da Adelphi
nella raccolta “Il bene sia con voi”.
Un’ immersione profonda nel significato dell'arte e della
funzione consolatoria di una bellezza non effimera.
Ri pensiamoci, insieme!
Annalisa
Premessa
É cambiato tutto, si dice, nulla sarà come prima, ed il come
prima risale a c.a 15 giorni or sono.Il picco del Coronavirus non c’è stato, non si sa quando ci sarà, e forse il tempo che trascorrerà indurrà altri cambiamenti che ora non sappiamo probabilmente neanche immaginare.
Le cosiderazioni che seguono non possono essere pertanto che una prima bozza confusa, da mettere a punto successivamente e gradualmente.
Che
cosa è cambiato?
Riportando non tanto pareri personali quanto il sentire comune
riportato dai media (in Italia e non solo, e sia pure con notevoli
eccezioni):- viene riconosciuta ed apprezzata la competenza
- il linguaggio usato da rappresentanti delle istituzioni, dei corpi intermedi, dei partiti è più concreto e pacato, riflessivo e meno improvvisato, le polemiche hanno lasciato il posto alla ricerca di una condivisione (almeno nella maggioranza dei casi)
- le tasse vanno pagate; i servizi pubblici erogati con il provento delle tasse sono indispensabili
- il ricorso alla strumentazione informatica viene visto non più come il lusso, o l’elemento distintivo di chi (singole persone, organizzazioni statali, aziende etc) se lo può permettere ma una esigenza prioritaria che coinvolge tutte le attività umane: il lavoro, la salute, il welfare, la cultura, le attività individuali e sociali
- nessuno stato può pensare ad uno sviluppo economico e sociale senza una fittisima rete di scambi commerciali, industriali, finanziari, culturali, brevettuali
- l’inquinamento atmosferico si può combattere molto efficacemente (si veda l’esempio del cielo della Lombardia e di Wuhan dopo l’arresto del traffico)sicuramente vi sono altri cambiamenti significativi
Come
è cambiato ?
Di fatto già si sapeva che i cambiamenti sopra evidenziati sono necessari; quello che è cambiata è la consapevolezza, o meglio la sensazione di una consapevolezza diffusa ed interiorizzata, così come appunto riportano i media.
Durerà questa consapevolezza? In particolare in Italia? Davvero in pochissime settimane il piccolo Salvini che sciaguratamente alberga in ciascuno di noi è stato esorcizzato? E se si, in maniera duratura? E ne conseguirà una serie di riforme e di comportamenti virtuosi?
Che
fare alla ripresa (od in preparazione alla ripresa)
Premesso che la ripresa è lontana, perché la ripresa delle normali attività avverrà dopo un intervallo picco-ripresa considerevolmente più lungo dell’intervallo inizio infezione-picco, mi sembra evidente che l’obiettivo da perseguire sia la coltivazione ed il mantenimento della consapevolezza citata precedentemente. Con quali azioni? Confesso di non avere una risposta, ma penso comunque che una risposta concreta sarà definibile solo più avanti, quando misureremo i danni, ancora sconosciuti, che l’ulteriore sviluppo del virus provocherà.
Claudio Scarduelli 20 marzo 2020
Grazie, Annalisa. E' veramente un bell'articolo, che mi ha fatto riflettere a lungo.
L'ho pure girato ad altri amici miei, fuori dal giro Novaluna.
Salutami Alberto.
Toti
Lo avevo letto e condiviso.
Rimarranno solo riflessioni legate alla attuale cattività o ne terremo conto?
Abbraccio ringraziandovi
Livia Porta
Un
abbraccio a tutti gli amici in zona rossa!
Qui
stiamo leggermente meglio, perché i numeri del Covid sono migliori
dei vostri per il momento e perché possiamo lavorare in
giardino oltre che stare in casa.
Ci
vedremo alla prossima gita (saremmo venuti alla gita a Lucca del
garden).
Massimo
e Anna
Buongiorno,
interessante
l’elenco dei libri e dei film.
Però
io preferisco leggere libri che non parlino di epidemie,
adesso
suggerisco libri come “Il treno dei bambini” di Viola Ardone
oppure
“Marta nella corrente” di Elena Rausa.
Voglio
proporre una piccola cosa, tutti noi siamo un po’ … poeti,
chi
non ha mai provato a scrivere due righe ?
Allora,
ora che abbiamo tempo, perché non provare a scrivere
qualche
poesia e, naturalmente, scambiarcele tramite Novaluna.
Senza
pretese di capolavori ma solo per farci compagnia a distanza di
sicurezza.
Che
ne dite ?
Un
saluto a tutti con la speranza ed il desiderio che questa angoscia
finisca presto.
Sandro
Croccolo
Alla
lista dei libri aggiungerei " IL SUPERSTITE " di Carlo
Cassola! Ciao a entrambi e restiamo fiduciosi del nostro futuro!
Vincenzo
Pirola
Libri
su virus, epidemie e fine del mondo
Cecità
– Saramago
La
strada – McCarthy
L’ombra
dello scorpione – Stephen King
Addio
Babilonia – Pat Frank
L’Ultima
spiaggia – Nevil Shute
Io
sono leggenda – Richard Matheson
L’anno
del contagio – Connie Willis
Il
quarto cavaliere – Alan Nourse
Il
grande contagio – Charles Eric Maine
La
maschera della morte rossa – Poe
I
promessi sposi – Manzoni
La
maledizione della croce sulle labbra – Danilo Arona e Edoardo
Rosati
La
palude dei fuochi erranti – Eraldo Baldini
Nemesi
– Philip Roth
La
peste di Londra – Daniel Defoe
L’ultimo
uomo – Mary Shelley
La
peste scarlatta – Jack London
La
malattia che viaggia - dalla peste all'ebola, storia e attualità
delle epidemie, mostra
a Venezia
Film
Contagion
28
giorni dopo
L’esercito
delle 12 scimmie
L’ombra
dello scorpione
The
road
Andromeda
L’ultimo
uomo sulla Terra
Serie
TV (per riderci su)
Last
man on Earth
Cara Annalisa, grazie per esserci.
Avevo già letto l'articolo di Rumiz, ma di sfuggita.
Da quando per necessità siamo abbonati a Repubblica on line
la lettura per me è meno piacevole, non sento il frusciare dei fogli.
La rilettura è stata più accurata e significativa.
Vorrei mandarti qualche mia riflessione su questo periodo incredibile ma non ci riesco.
Non vivo, sopravvivo.
La cosa più importante sembra potersi procurare il cibo necessario
senza dover uscire di casa, e non è facile.
Leggo, ascolto le notizie dolorose che arrivano da tutto il mondo,
faccio il mio giochino al computer che tu disapprovi,
ma sempre come se ad agire fosse un'altra.
Non è stare in casa che mi avvilisce, uscivo così poco anche prima,
ma è il sentirmi all'improvviso non più autosufficiente.
E mi pesa come piombo non poter più vedere figli e soprattutto nipoti.
Mi sento inerte, e aspetto.
Aspetto il dopo virus, e il dopo mi fa paura .
Ti saluto caramente e ancora grazie per l'interesse affettuoso
che dimostri per tutti noi che amiamo Novaluna
Donatella Carassiti Scarduelli
Grazie
per i suggerimenti!
Gli
incontri sono sempre fonte di crescita
Il
nostro incontro al Parco rientra in questi piccoli eventi che
arricchiscono
Buona
giornata a voi
Buon
proseguimento, giorno per giorno, guardando, da casa, la primavera
che avanza
Serafina
Grazie
ma e qualche libro giallo o altro più leggero in questo
pesante
momento? Aspetto consigli. Abbracci
Luisa
momento? Aspetto consigli. Abbracci
Luisa
Mille
grazie, Annalisa.
Un'idea utile e
preziosa.
Un abbraccio
Cristina Villa
Grazie dei suggerimenti e del messaggio positivo
Iliana
"Il
silenzio è più silenzio del più vasto silenzio. E' assordante. Gli
edifici si stagliano in un grigiore che non ha confini. Non è il
grigio della nebbia di Amarcord, è un grigio più
interno,impalpabile, ma presente dappertutto. Qui oggi anche
il sole si è nascosto per rispettare il decreto ministeriale e
difendersi dal coronavirus. Ieri facevo una passeggiata con un sole
radioso, un cielo lavato e le forsizie che stanno esplodendo,
gialle, in ogni giardino. Piazze più deserte che a ferragosto,
deserti i giardini, persino il grande Parco di Monza in
quarantena. Oggi nella
piazza del mercato nessuno grida "broccoletti" o "carciofi
romani" e non c'è odore di patatine fritte. E' come se la città
si fosse svegliata asettica, come un enorme ospedale. Mi mancano i
suoni, gli odori, che inevitabilmente fuggono dai negozi e si
diffondono abitualmente nell'aria. In questo momento avrei dovuto
essere su un aereo verso un paese caldo e tranquillo e invece sono
qui in una città fantasma".
Questo
è il mio contributo, Roberta Bedosti
Grazie
delle proposte di lettura e di visione
Il
problema è il dopo!
Giacomo
Carissima
Annalisa,
Grazie.
E’
fuori dubbio che hai una (ma una sola?) marcia in più
Un
abbraccio purificato dall’etere telematico
Annamaria
e Marcello
Alla
bella lista di testi sulle epidemie aggiungerei volentieri:
Tucidide, La
guerra del Peloponneso, le
pagine sulla Peste di Atene
Boccaccio, Decamerone
(la
descrizione della peste a Firenze, anche dal punto di vista sociale,
è notevolissima)
Fusinato, Bandiera
bianca - l’ultima ora di Venezia
Camus -
La peste
Donata
Boccardi
Grazie
Annalisa! Siete favolosi.
Come
state?
Un
caro saluto a voi da tutti noi.
Angela,
Marco, Lorenzo e Susanna
Grazie,
sono
Lucia, io ho un pochino di febbre e tosse, ma per il resto va bene.
Per
il mio bene non leggerò libri su questo tema. Ma ti faccio i
complimenti per
La
preparazione e la cultura di tua nipote. Un cordiale saluto con
affetto Lucia
Ps.
Mi sto istruendo, cosa utilissima forse no, ma interessantissima sul
mito di Medea nelle opere vascolare greche.
Ciao
baci lucia
Grazie Annalisa e salutoni a te e a Alberto
Edoardo
Cara
Annalisa,
Grazie
a te e alla tua nipote per gli interessanti suggerimenti di lettura.
Leggerò o rileggerò con uno spirito diverso libri e films.
Auguri
a tutti .
Massimo
Carissima
Annalisa, il mio ultimo libro di prose creative e di poesie Polveri
Squame Piume è
uscito a febbraio. Come d’accordo ( ci siamo incontrate a gennaio
dietro il duomo) , dovrei inviartelo , ma rimando l’evento perché
non mi sento di recarmi in posta. Come posso fartelo avere? Abito in
via Italia 28 dove c’è attiva una portineria mattino e
pomeriggio. Se disponi di qualcuno giovane e baldo da inviare , te ne
offro volentieri una copia con dedica. Altrimenti, verranno giorni
migliori, tutti lo speriamo. Un saluto affettuoso da Marica
Larocchi. Puoi sempre telefonarmi per decisioni al 3387534256
oppure al fisso 039 360226
Marica
Larocchi
Cara
Annalisa ,
e
grazie a Novaluna!
In
febbraio abbiamo passato due ore divertenti (nel miglior senso della
parola) a L’ora di matematica. Continuate!
Inserirei,
dove possibile qualche lettura di pagine, intelligenti e spiritose:
Gadda sul Teatro Lirico, per esempio, Aldo Buzzi di L’uovo alla kok
sulla cucina ecc.
Inserire, o farne argomento principale, di riesame di parole che sembrano
sinonimi, es.: Speranza / Fiducia.
In
materia di educazione religiosa: es.: L’esortazione di Gesù (Lc
6, 29 )
“A chi ti percuote sulla guancia, porgi una guancia altra”
Ravasi dice
“opponi un modo diverso di vedere e di agire ecc. ecc.
In
materia di economia: mi è tornato in mente come si concluse il
confronto sulla Decrescita felice;
forse vale la pena di tornare
sull’argomento.
Grazie
ancora.
Anna
Luisa Deandrea
Ciao Annalisa,
ci
sono due libri presenti nel mio elenco infinito di libri da leggere
che vorrei segnalare,
li ho individuati in passato ma in questo
momento potrebbero essere visti con interesse
per guardare al
difficile momento che il mondo sta vivendo.
Entrambi
i libri sono stati tradotti in italiano dalla stessa persona cioè
Luigi Civalleri.
Il
primo è uscito in Italia per Einaudi nel 1998 ma la mia è una
edizione del 2014 con il titolo
"Armi, acciaio e malattie",
lo sto leggendo dallo scorso novembre molto lentamente
perché per me
non è un libro facile ma è molto interessante, il libro è questo
Il
secondo libro è uscito per Adelphi nel 2017 con il titolo
"Spillover"
e questo non l'ho ancora comprato, racconta dei
cacciatori di virus, il libro è questo
Forse
non è il momento migliore per parlare di questi libri e forse sono
in pochi ad esserne interessati però penso siano libri che ci
possono aiutare a capire e a guardare alla Terra, al Mondo e alla
nostra specie con occhi diversi.
Cari
saluti
Loretta
LE DUE LETTERE PRESIDENZIALI INIZIALI
Annalisa 28.03.2020
Carissimi,
sono giorni
che, in questo clima sospeso, rimuginavo idee, riflessioni, pensieri,
che mi
sarebbe piaciuto condividere con voi.
Mi apprestavo a
questo compito con molte titubanze, quando ieri ho letto su Repubblica
l'articolo di Paolo Rumiz I miei nipotini amati su Skype.
L'articolo che
vi allego, rispecchia moltissimo di quello che penso
e lo scrive con una
capacità che mi sarebbe impossibile raggiungere.
In particolare
quello che ha scritto e appeso su un cartello alla porta, è folgorante.
Perciò ve lo
propongo, come contributo alla preparazione del futuro.
Molti di voi
ricorderanno la bellissima serata
sulla Prima Guerra Mondiale al Binario7 con
Rumiz.
Se avete tempo
riguardate sul sito di Novaluna
il nostro lavoro di 25 anni (anniversario
che ancora non abbiamo potuto
festeggiare).
Ci arrivano
segnalazioni interessanti e stiamo pensando a come farle circolare.
State bene, se
potete, e continuate a mandarci i vostri pensieri
che apprezzo e raccolgo e di
cui vi ringrazio.
Con
affetto
Annalisa
Annalisa 06.03.2020
Carissimi, nei giorni scorsi, giorni di
disdette, chiusure,
e preoccupanti allarmi sanitari, ho pensato a come è improvvisamente cambiata
fra tante altre cose più importanti anche la ragione d'essere di un'associazione come Novaluna.
e preoccupanti allarmi sanitari, ho pensato a come è improvvisamente cambiata
fra tante altre cose più importanti anche la ragione d'essere di un'associazione come Novaluna.
I nostri incontri recenti hanno avuto per titolo
Ripensiamoci.
Forse è stato un preavviso di qualcosa che stava
arrivando
e che non era previsto da quasi nessuno.
Ho avuto una telefonata amica che mi ha detto: Mi manca Novaluna,
e altre persone ho incontrato che esprimevano
la necessità di contatti umani e di ripensamenti collettivi.
Adesso come adesso non possiamo fare molto, date le restrizioni decretate,
possiamo però pensare a come riprendere le nostre attività quando ciò sarà possibile,
e a quali temi, argomenti, e attività proporre per il futuro prossimo.
e che non era previsto da quasi nessuno.
Ho avuto una telefonata amica che mi ha detto: Mi manca Novaluna,
e altre persone ho incontrato che esprimevano
la necessità di contatti umani e di ripensamenti collettivi.
Adesso come adesso non possiamo fare molto, date le restrizioni decretate,
possiamo però pensare a come riprendere le nostre attività quando ciò sarà possibile,
e a quali temi, argomenti, e attività proporre per il futuro prossimo.
Per questo chiedo a ciascuno di voi, soci e
amici, di mandarmi (annalisagbc@gmail.com)
un pensiero, un'idea, che possa orientarci e aiutarci a capire.
un pensiero, un'idea, che possa orientarci e aiutarci a capire.
Chiamiamolo l'altra faccia di Novaluna.
Possiamo raccogliere quello che ci manderete
e parlarne insieme appena sarà possibile rivederci senza pericoli.
Possiamo raccogliere quello che ci manderete
e parlarne insieme appena sarà possibile rivederci senza pericoli.
Dovremo convocare l'assemblea e rinnovare il
direttivo quando si potrà.
Un saluto affettuoso
Un saluto affettuoso
Annalisa
Nessun commento:
Posta un commento